LEGGENDA DI SAN GIOVANNI

24 GIUGNO LA NOTTE DELLA LUNA CHE DONA I SUOI POTERI ALLA RUGIADA

Il periodo tra il 19 e il 24 giugno è quello del Solstizio d’Estate, caratterizzato da riti e miti di origine antichissima…scopriamoli assieme.

L’acqua di San Giovanni ed il potere di donare bellezza eterna.

Esistono tantissime leggende legate alle erbe di San Giovanni, un’erba in particolare l’iperico è proprio detto anche “erba di San Giovanni” perché le leggende narrano sia nato proprio dal sangue versato dal Santo dato che, sfregando tra le dita i fiori, questi si colorano di rosso.

Secondo la tradizione il motivo per cui l’iperico viene raccolto il giorno di San Giovanni, 24 giugno, è invece da ricollegare alle streghe. In questa data le streghe si riunivano per festeggiare e le persone, sapendo che erano in giro, si infilavano negli abiti elementi di protezione, come l’iperico o l’aglio.

Nella notte di San Giovanni la notte del 24 Giungo si raccolgono tutte le erbe aromatiche e le si mettono in infusione in una tinozza o bacile di acqua di risorgiva alla luce della luna ed alla rugiada, si dice che questo doni all’acqua un potere superiore a quello infuso dalla erbe, facendo si che, immergendosi in quell’acqua di riceva la ballezza eterna.

Quella della rugiada era in antichità una pratica alchemica, gli alchimisti infatti la sera prima stendevano sulle rocce dei pezzi di stoffa di lino che raccoglievano all’aurora intrisi di rugiada che poi andavano a strizzare dentro a delle ampolle ed assumevano come elisir, di lunga vita e non solo.

Le erbe di San Giovanni sono quelle erbe che poi serviranno durante l’inverno a combattere problemi respiratori, influenzali, da raffreddamento o altro.

Durante il solstizio, si raccolgono le noci, i malli delle noci acerbe, per fare il liquore Nocino, del quale non si conosce bene l’origine. Sembra che, in alcuni documenti di epoca romana, i Britanni, erano soliti celebrare la notte del Solstizio bevendo un liquore scuro e aromatico, preparato con le noci.

Secondo un’altra la tradizione, infatti, nella notte di San Giovanni, le noci dovevano essere raccolte dalla donna più esperta nella preparazione del liquore, che doveva salire a piedi nudi sull’albero di noce e staccare i frutti migliori a mano e senza intaccarne la buccia.

Per effettuare la raccolta e per radunare le noci, poi, non dovevano essere usati strumenti o contenitori di metallo.

Le noci raccolte, dovevano rimanere esposte alla rugiada per tutta la notte ed essere messe in infusione il giorno successivo.

Questa rugiada ha qualcosa di speciale mi sa…

Perché è così festeggiato?

Questo periodo ha assunto, fin dai tempi più antichi, una valenza magica.

Il sole, infatti, sembra come fermarsi, sorge e tramonta sempre nello stesso punto, finché, il 24 giugno, riprende la sua corsa e ricomincia a muoversi sempre più a sud.

In questo giorno, le culture pre-cristiane erano solite celebrare il Solstizio d’Estate. Secondo la tradizione celtica, il 24 giugno aveva luogo lo sposalizio del Sole e della Luna dove veniva appunto raccolte le noci.

Il Cristianesimo, fece suoi alcuni riti pagani sovrapponendoli ad altri cristiani.

Il 24 giugno divenne quindi simbolo della nascita di San Giovanni Battista che, secondo il Calendario Liturgico, era nato sei mesi prima di Gesù e battezzava con acqua coloro che il Salvatore avrebbe poi battezzato con il fuoco dello Spirito Santo.

Con il tempo, la tradizione pagana e quella cristiana si mescolarono.

I rituali di origine molto antica, vennero assimilati dalle comunità rurali e tramandati fino ai giorni nostri.

Tra questi vi sono grandi falò che i contadini accendevano su dossi e colline con una valenza propiziatoria e purificatrice.

Il fuoco e il fumo nelle culture venivano utilizzati per tenere lontani gli spiriti maligni e le streghe che, secondo la leggenda, proprio la Notte di San Giovanni si radunano attorno al grande e magico Noce di Benevento per il sabba.

Tra le erbe di San Giovanni troviamo: l’iperico, la camomilla, la verbena, l’artemisia, la ruta, la menta, il timo, la vinca, il rosmarino, la lavanda, la salvia, felce ed aglio.

Ed ecco cosa potreste fare durante il Solstizio, prepararvi a realizzare il vs elisir di bellezza.

Grazie della lettura! Un abbraccio energetico e benefico a tutti!

11 pensieri riguardo “LEGGENDA DI SAN GIOVANNI

  1. Come liquore preferisco il san simone, amaro lucano o amaretto di saronno… però anche un bel nocino ogni tanto..Scherzi a parte, mi piace molto questa leggenda. Ed essendo a Torino, qui si fa anche il Farò con tanto di fuoco la sera del 23 giugno bruciando un fantoccio e a seconda di dove cade si capisce se sarà un anno proprizio per Torino e dintorni oppure no. L’anno scorso mi pare che è caduto bene.. Mah..
    Magari ci scrivo su …
    Mi affascina molto la storia della rugiada e il sole e la luna..
    Come fare elisir? Spero di avere già la finestra o balcone giusto per poter fare il tutto..
    Ogni notte del 23… avevo letto abitudine di scrivere biglietti con desideri o cose da eliminare dalla propria vita e poi bruciarlo…
    Come disse qualcuno, però, bisogna stare bene attenti a quel che si desidera.
    Grazie Alessia!!
    Per il telegram, se qualcuno è interessato .. come si può fare per inserire i numeri?
    Grazie…..

    Piace a 1 persona

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