UNA TRAGICA FINE DAL BENEFICO PROFUMO DI MENTA

Proserpina rapita da Plutone (scultura del Bernini)
Il secondo appuntamento di oggi è con i nostri miti e leggende. So che qualcuno lo aspetta volentieri questo tipo di post così mmi sono immersa nei libri di storia per cercare qualche cosa di interessante.
Questo mito greco nasce da una tragedia abbastanza cruda e sadica. Scopriamo la trama del giallo alla Agatha Christie.
Sembra che la pianta di menta sia nata per via del sacrificio di una ninfa di nome Mintha. QUesta ninfa era figlia di Cocito il fiume infernale di Ade. Mintha era innamorata di quest’ultimo ed era anche la sua amante ma un giorno Ade perse la testa per Persefone, figlia di Zeus e Demetra. Questi decise di rapirla e portarla con sé negli inferi, per farla diventare sua sposa. La ninfa Mintha abbandonata da Ade si infuriò a tal punto che minacciò e umiliò Persefone, disse alla ninfa che si sarebbe ripresa Ade cacciandola poi dal palazzo dell’Ade.



Persefone si sentì attaccata e smembrò furiosamente il corpo della ninfa trasformandola poi in una pianticella inutile che si perdeva tra le altre.
Ade quando seppe del gesto sentì compassione per la sua amante scomparsa e concedette alla pianta di divenire profumata dandole lo stesso nome della ninfa cioè Minthe che significa “dal buon odore”. Così facendo le concesse la possibilità di spargere la sua fragranza lungo le sponde del fiume del padre disperato per la fine della figlia.
La madre di persefone si accanì ulteriormente sulla pianta, accecata anch’essa dal desiderio di rivendicazione di Persefone, condannando la pianta alla sterilità. Le impedì di produrre frutti.
La menta, in Grecia, è considerata simbolo di amore.



Sempre in Grecia la menta veniva usata nei rituali funebri insieme al rosmarino e ad altre erbe aromatiche per coprire l’odore della salma.
In antichità la menta era fortemente apprezzata ed il suo valore era presente persino nel contesto biblico secondo cui, i Farisei, pagavano le decime sulla proprietà della menta.
Anche gli antichi rituali ebraici prevedevano di spargere foglie di menta sul pavimento della sinagoga, cosicché le persone calpestando le foglie ne rilasciassero la fragranza.



L’uso era prettamente aromatico. Usanza questa che venne ripresa secoli dopo in Italia nelle chiese, dove era chiamata “erba di Santa Maria”.
La menta è anche simbolo di ospitalità, è citata dal poeta latino Ovidio che narrò la favola di due contadini, Filomena e Banci, che strofinavano la menta sulla tavola prima di dar da mangiare agli ospiti.

Abbiamo conosciuto la storia della menta, spero vi sia piaciuta.
Grazie come sempre di aver dedicato del tempo a questo articolo.
Nel cibo non la sopporto
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Nemmeno come tè?
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No, però nel giardino c’è.
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Beh dai fa da decori
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Non conoscevo questa parte della leggenda! 🙂
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Bellissima storia! Grazie mille …
La menta non mi piace molto ma con il mojito ci sta benissimo…😎😁
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Ahahahah eh giah Giah lime menta e zucchero di canna e rum! Quanti ne ho bevuti a Cuba 🇨🇺 che ricordi
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Grande!! Non sono mai stata a Cuba ma adoro lo spagnolo e anche zucchero di canna e rum.. ahahahha…
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La prendo nell’orto e la faccio bollire in una pentola, poi bevo. Però non so se faccia benissimo abusarne, mah
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Abusarne non fa bene manco con l’acqua ma parliamo di 4 infusi al giorno con una quantità di mente da sfamare un esercito nel senso che presa 2/3 volte a settimana fa bene
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Ne avevo fatto quasi cinque litri, con effetto diuretico per una settimana 😉
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Ahahah
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