L’ORO DELLA VITAMINA C

Alchechengi, nome corretto Physalis alkekengi. Una curiosità è legata all’aspetto tutto particolare di questo frutto, che gli fece prendere il nome di “lanterna cinese”. E’ un’accezione antica, infatti lo stesso nome Alchechengi è la latinizzazione della parola araba al-kakang che significa letteralmente “lanterna cinese”.


Il frutto è considerato un ottimo alleato di fegato, intestino, stomaco, vie urinarie e reni. Rinforza il sistema immunitario ed ha azione diuretica quindi depura l’organismo dalle tossine in eccesso.
Consumato spesso sotto forma di polvere, top trend nella medicina Unani, questo frutto è un’importante fonte di vitamina C, contiene quasi il doppio di quella che possiamo assumere mangiando un limone.
Il frutto è un ottimo antimicrobico, antiossidante, antibatterico, astringente e antinfiammatorio.




Ha un buon contenuto di tannini e mucillagini. Il colore dorato deriva dalla presenza cospicua di carotenoidi. Contiene inoltre acido citrico, che lo rende un ottimo alleato nella prevenzione di calcoli renali e per sciogliere quelli già esistenti.
Come assumerlo
Il frutto viene consumato fresco o essiccato, con l’alchechengi potete realizzare anche degli infusi che fungeranno da rimedio naturale, con proprietà diuretiche.
10 bacche essiccate, portate a bollore l’acqua, spegnete e lasciatele in infusione per 15 minuti. Consumate la bevanda calda un paio di vote al giorno.
In cucina
E’ un frutto decorativo, viene spesso utilizzato per creare confetture od adornare dolci. Potete anche immergere il frutto nella cioccolata e lasciare che si rapprenda.



Controindicazioni: Alchechengi contiene molti alcaloidi che potrebbero essere all’origine di reazioni allergiche in soggetti ipersensibili. Meglio che le quantità consumate siano sempre ragionevoli.
Grazie di aver letto l’articolo ed i benefici di questo frutto che sembra uno scrigno!
Alessia